Quest’oggi, per la nostra consueta rubrica dedicata alle web radio, facciamo la conoscenza di una realtà del Sud Italia. Ad Acquaviva delle Fonti (in provincia di Bari), c’è Radio Futura New Generation, di cui abbiamo avuto il piacere di conoscere Francesco Ventura, Direttore Pro Tempore e Responsabile Comunicazione dell’emittente.
Come nasce Radio Futura New Generation?
“Radio Acquaviva Futura è una Emittente Radiofonica di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, riproposta da un gruppo di giovani nel 1998, ma esistente già da i primi anni ’70 grazie alla passione del suo padre fondatore, l’avvocato Franco Maselli. Rimodernata negli studi, nel palinsesto e in tutto il suo staff tecnico nel gennaio 2013, diventa Radio Futura New Generation. Ci proponiamo come radio amica per tutti gli ascoltatori, anche occasionali, che credono e puntano su una radio locale per il loro intrattenimento e per il loro accrescimento socio-culturale.
Collaboriamo con diverse associazioni sul territorio, pubblicizzando tutti gli eventi e trasmettendoli in diretta radiofonica e streaming grazie alle nuove tecnologie e ai social. Ci occupiamo inoltre di organizzazione di eventi e animazione per ogni tipo di ricorrenza, dando la massima professionalità e serietà nel settore.
Nel 2006 inoltre, oltre ad essere una radio FM, siamo diventati anche una web radio, nata per esser seguita anche da tutti gli ascoltatori che non sono nel territorio di copertura.
Questo ci ha portato ad avere circa più di 10.000 ascoltatori giornalieri solo in Italia, senza considerare i 50 paesi del mondo in cui viene seguita da tanti connazionali all’estero. La nostra emittente è anche un punto d’incontro per tutti coloro che sono appassionati di musica, per chi lavora nel mondo della musica e per quanti avessero voglia di imparare dal disc jockey al vocalist, dall’animatore al cantante, il tutto grazie alla professionalità dei nostri collaboratori, nonché un trampolino di lancio per i più intrepidi”.
Quali sono le caratteristiche che rendono unico questo progetto?
“Nel progetto Radio Futura vige la regola che tutti sono importanti, nessuno escluso. Ogni componente ha un compito ben preciso, ma al tempo stesso collabora in progetti o propone nuove idee per l’accrescimento della nostra emittente. Per fare un esempio: in questo momento io per primo sono stato nominato direttore pro tempore in quanto chi possiede la carica ufficiale, Enzo Pietroforte, sarà fuori per lavoro dal territorio nazionale per un lungo periodo. Al tempo stesso, tuttavia, conduco un programma (Futura Top Chart, la classifica dei brani più ascoltati con Gianfranco Chierico aka Chicco Voice) e mi occupo anche di comunicazione e marketing. Così come uno dei decani della radio, Angelo Bianco, responsabile dei programmi, ma al tempo stesso capo dei fonici e videomaker che realizza progetti per giovani artisti in erba”.
Nel corso degli ultimi 20 anni – e la vostra radio n’è un esempio – si è passati dalla centralità delle FM alla molteplicità delle web radio. A vostro avviso, cosa c’è di guadagnato e cosa di perso in questa evoluzione?
“Le radio hanno guadagnato soprattutto di visibilità. Dapprima solamente con i siti internet e con i primi streaming, poi con le app dedicate, il boom di Facebook e le dirette live che hanno consentito di ascoltare evedere cosa si fa in radio. È inoltre aumentata l’interattività con gli ascoltatori. Basta un messaggio sotto il post di Facebook o un vocale su Whatsapp per diventare parte attiva della diretta. Con i social basta un cellulare, che tutti abbiamo sempre in mano, e arrivi subito alla radio. Da quando abbiamo cominciato con le dirette anche su Facebook, i follower della nostra pagina sono aumentati sempre di più e possiamo vantarci di essere una delle emittenti locali più seguite nella nostra regione. Credo però abbiano perso solo l’alone di mistero che aleggiava dietro gli apparecchi”.
Ho letto che, attraverso i vostri microfoni, parlate molto del territorio di Acquaviva delle Fonti. Quant’è fondamentale, quindi, il ruolo delle web radio nel raccontare centri abitati che notoriamente non trovano spazio nella comunicazione nazionale?
“Parlare del nostro territorio è uno dei punti cardini della nostra emittente. Il nostro obiettivo è fare da cassa di risonanza per la nostra città facendola conoscere fuori dai confini regionali e nazionali. Tutte le settimane lasciamo uno spazio libero per qualsiasi associazione che volesse informarci delle loro attività e progetti. Ogni anno presentiamo l’evento tradizionale che da oltre 200 anni chiude la festa patronale della nostra città, il lancio di una mongolfiera gigante “U Pallon”, ed è motivo di grande orgoglio per noi, perché quel giorno i nostri ascolti e le nostre visualizzazioni schizzano a dir misura. Basti pensare che lo scorso anno abbiamo avuto contatti da Brasile, Argentina e addirittura da Arabia Saudita e Thailandia.
Nel nostro palinsesto c’è il programma ‘Circoli Virtuosi’, un viaggio glocal alla scoperta di cibo, sostenibilità, prodotti locali e tradizioni enogastronomiche condotto magistralmente da professionisti del settore come Roberta Genghi, giornalista, imprenditrice e titolare di un tarallificio, Michele Sozio, nutrizionista, e Giammarco Lucarelli, agronomo. Abbiamo anche una parte satirica con il programma ‘A ruota libera’ dove il terribile duo Dante Maisto e Marino ‘Gaddino’ Cordasco prende di mira l’ospite, un personaggio locale, facendo appunto tante domande ‘a ruota libera’.
Dedichiamo inoltre uno spazio alla politica locale, abbiamo avuto anche il piacere di ospitare il sindaco della nostra cittadina, Davide Carlucci, nel programma ‘Dillo a Davide’, dove ha risposto ai cittadini ed ha esposto progetti e novità dell’amministrazione.
Ultimo, ma non per importanza, lo sport. Quest’anno è andato in onda ‘Radio Volley Up’, programma dedicato alla squadra di pallavolo femminile che milita in serie C regionale. Più volte sono stati ospiti i ragazzi della Football Acquaviva, squadra di calcio locale, e gli atleti della Bats, con la loro squadra di basket. Con queste tre realtà fresche ed emergenti per la prossima stagione abbiamo un bel progetto che non vi svelo perché dovete seguirci”.
In linea generale, sembra che gli investimenti pubblicitari nel mondo della radiofonia online siano praticamente nulli. Come mai, secondo voi?
“Molti non vedono le potenzialità di una radio anche sul web. Si è ancora radicati all’idea del vecchio apparecchio (dalla piccola radiolina all’impianto hifi) che tra l’altro sta scomparendo dalle nostre case. Tra l’altro, con i tempi che corrono, nessuno vuole permettersi di fare un investimento sbagliato. Questo purtroppo influisce sulle emittenti che, non avendo liquidità, chiudono o si fanno assorbire dai grandi network. Il mio invito è invece investire sulla combo radio e web. Il risultato è garantito”.
Un pensiero comune vede le web radio come palestre per chi vorrebbe intraprendere una carriera radiofonica. Le stesse potranno mai diventare delle vere e proprie aziende?
“Le web radio discendono dalle radio libere e vogliono parlare al loro pubblico, magari piccolo, ma con i nostri stessi interessi e valori. C’è voglia di esprimersi, sperimentare e decidere di cosa parlare e quale musica mandare in onda, liberi da logiche politiche e commerciali che guidano le grandi radio in FM. La nostra è una comunità molto forte e coesa, che i social network aiutano a crescere sempre di più.
La prima grande difficoltà è, purtroppo, la carenza di informazioni dal punto di vista legislativo e l’arretratezza di alcune forme di tutela delle web radio. Come già detto, è difficile promuoversi. Avere una web radio significa parlare ad un target preciso e sapere esattamente dove andarlo a cercare. La somma di questi due ingredienti portano al successo. I consigli possono essere molteplici, ma credo che per avere successo basti ‘semplicemente’ parlare di qualcosa di nuovo e originale. Inoltre, non imitare gli speaker famosi, identificare il target e parlare conoscendo chi ti ascolta come se fosse un caro amico. E soprattutto prendere cura dei contenuti: parlare del nulla cosmico non porta al successo”.
Qual è il futuro della web radio?
“Il futuro della radio è il Web. I segnali che arrivano sono tutti in quella direzione, a cominciare dal digitale, il DAB che porterà sicuramente grandi novità. La copertura del segnale potrebbe non fare più la differenza. A determinare il successo di un’emittente quindi non contribuirebbe più la copertura del segnale, facendo aumentare il numero di ascoltatori potenziali. Sono inoltre in costante aumento la produzione di podcast, audiolibri, audioguide, contenuti digitali in modo da poter riprendere il programma che abbiamo perso.
Una bella spinta potrebbe arrivare anche dagli smart speaker. Questa è una buona notizia per le radio che tramite lo streaming audio possono essere ascoltate molto rapidamente con un comando vocale. Insomma…. lunga vita alla radio e al web”.
Consulenza Radiofonica, la professionalità On Air
Intervista a cura di Angelo Andrea Vegliante
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