Come la radio ha fatto “nascere” il Festival di Sanremo

Le origini del Festival di Sanremo sono molto antiche, e hanno vissuto momenti tipici di qualsiasi progetto: prove, errori, successi, mancati investimenti e modelli presi come esempio. La kermesse più famosa d’Italia ha avuto bisogno di tempo prima di attecchirsi nel nostro tessuto sociale, e in qualche modo la radio ha contribuito a farla “nascere”. O meglio, a farla conoscere a più persone possibili.

Il Festival di Sanremo e la Radio

Ripercorriamo la storia. Nel 1931 il concessionario del locale Casinò di Sanremo, Luigi De Santis, organizza una kermesse canora dal titolo “Festival partenopeo di canti, tradizioni e costumi“, grazie anche all’aiuto del paroliere e poeta Ernesto Murolo e del musicista Ernesto Tagliaferri. Così dal 24 dicembre 1931 al 1° gennaio 1932 l’evento andò in scena, come documentato dall’Istituto Luce.

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Anche Amilcare Rambaldi, futuro ideatore del Club Tenco, vide la manifestazione canora, e su iniziativa del Comitato di Liberazione Nazionale, propose la creazione di un evento più ampio, che doveva comprendere le canzoni italiane, non solo quelle partenopee, da organizzare all’interno del salone delle feste del Casinò. L’idea fu bocciata, ma ripresa a Viareggio nell’estate 1947 dal giornalista Aldo Valleroni che volle creare una kermesse musicale per accompagnare la stagione estiva.

Dopo la redazione di un bando e aver preso contatti con alcune case discografiche, nacque il primo Festival della Canzone Italiana a Viareggio, la cui finale venne coperta da una diretta radiofonica di Amerigo Lopez, famoso conduttore dell’epoca. Nonostante il buon successo dell’opera, nel 1950 l’evento fu sospeso per motivi economici: semplicemente, non c’erano fondi. Ma l’idea non morì.

Pier Busseti, gestore del Casinò di Sanremo, decise di riportare il Festival della Canzone italiana in città proprio perché aveva visto dal vivo il successo e il potenziale della manifestazione di Viareggio. Così insieme a Rambaldi, al giornalista e al conduttore radiofonico Angelo Nizza e al direttore del Casinò Angelo Nicola Amato, il 29 gennaio 1951 mise in scena la prima edizione del Festival all’interno del salone delle feste del Casinò.

L’evento durò 3 giorni, ci furono 20 canzoni in gara con 3 interpreti, fu condotto dal conduttore radiofonico Nunzio Filogamo (celebre per la trasmissione “Cari amici vicini e lontani”) e fu trasmesso in radio: in particolare, dalle 22:00 alle 22:45, e poi una mezz’ora dalle 23:30. La prima edizione fu un leggero fiasco, poiché non venne accolta calorosamente, ma la seconda edizione vide un passo decisamente diverso: nel 1952 editori musicali e autori si avvicinarono con maggiore entusiasmo al progetto, mentre la radio continuava a trasmettere il Festival come nella prima edizione. Questo medium continuò ad avere l’esclusiva della kermesse fino al 1955, anno in cui la televisione co-trasmise il Festival per poi diventare il polo di riferimento per il pubblico.

La radio ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita e nella crescita del Festival di Sanremo. Fino alla quinta edizione infatti, la radio era l’unico medium attraverso il quale far conoscere le vere e proprie potenzialità di questa kermesse: da una parte la televisione non era ancora nata, e dunque non c’era nessuna concorrenza; dall’altra, la radio era particolarmente specializzata per la musica dal vivo. Inoltre, questo medium poteva vantare la possibilità di garantire un ascolto collettivo, vera e propria caratterizzazione di quegli anni. La radio univa le persone, e così ha fatto anche per i primi anni della manifestazione canora. Inoltre, ha anche dato una nuova possibilità di promozione per la musica italiana. Insomma, senza la radio oggi il Festival di Sanremo sarebbe uguale a come lo conosciamo oggi?

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Immagine di copertina: Nilla Pizzi canta al Festival di Sanremo 1951 (fonte foto: Wikipedia)

2 commenti su “Come la radio ha fatto “nascere” il Festival di Sanremo”

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