Vacanze e radio: è possibile parlare di turismo radiofonico?

Vacanze e radio. Il turismo radiofonico è una tendenza legata in particolar modo alle grandi emittenti: come si sviluppa.

Studio in zona rossa

Il turismo radiofonico è quel fenomeno che si sviluppa di pari passo con le grandi emittenti che organizzano iniziative prettamente estive dove coinvolgono gli ascoltatori: la più avvezza a far questo è Radio Deejay, per quanto riguarda le radio nazionali, fra le emittenti regionali troviamo Radio Globo che ogni estate – per un certo periodo di tempo – trasmette da Ibiza.

Questo cosa significa? Le radio si mobilitano perché spostano il loro brand per allargare la cerchia di riferimento: vanno a trovare gli ascoltatori sperando di catturare qualche nuovo affezionato. Si tratta anche di far viaggiare gli sponsor, perché questi eventi mettono in moto una macchina economica non indifferente. Il turismo radiofonico mobilità decine di addetti ai lavori che studiano scalette, playlist, puntate, interventi e quant’altro per rendere la trasferta radiofonica indimenticabile per chi coloro che la fanno e quelli che la vivono.

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Un lavoro d’equipe non indifferente che porta, inevitabilmente, ascolti ma anche risorse: durante questi eventi, che possono essere trampolino di lancio per altre iniziative pubblicitarie e non solo, si vendono gadget, merchandising e tanti prodotti legati alla radio di riferimento. Extra che vanno a incentivare gli introiti dell’emittente oltre ad aumentarne la credibilità.

Esempi come quelli di Radio Deejay dimostrano che coccolare gli affezionati attraverso iniziative dedicate paga perché poi l’interazione con gli speaker di riferimento – come si farebbe con le rockstar ai concerti – garantisce un ritorno anche sul piano degli ascolti. Il turismo radiofonico è un’ottima risorsa: basta solo saperla sfruttare attraverso calcolo, pianificazione e capacità.

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