Le radio sono costrette a essere su tutti i social?

Siamo nel 2022, e affermare che i social media sono fondamentali per un’azienda radiofonica potrebbe risultare una frase pedante. Eppure ancora oggi le potenzialità di questi strumenti non sembrano ben espresse da tantissime emittenti, soprattutto web e FM locali. Come mai?

Ci sono diversi fattori che compromettono l’utilizzo dei social network da parte di alcune realtà radiofoniche italiane. Per fare un esempio, esistono molti addetti ai lavori che realizzano strategie online deputate a raccogliere ascoltatori – scelta gravemente errata. Oppure, si tende molto spesso a emulare quanto viene pubblicato da altri, ritenendo che, visto che un certo modus operandi funziona per un competitor, possa essere essere importante anche per noi.

Insomma, il binomio radio – social è incredibilmente appetibile, eppure non sfruttato a dovere. Le critiche che potremmo muovere sono le più disparate, ma a nostro avviso c’è un problema ancora più profondo che non permette a tante aziende di fare il salto di qualità: selezionare la propria presenza online.

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social per le radio

La radio non dovrebbe essere su ogni social media

Se una radio ha un account su ogni social media esistente, allora c’è qualcosa che non va. Chiariamoci, ognuno è libero di fare come vuole e scegliere la strategia più opportuna per la propria presenza online. Eppure, se parliamo soprattutto di web radio e di radio locali FM, c’è un ampio discorso da fare.

Come abbiamo visto in passato, molto spesso all’interno di determinare realtà ci sono collaboratori o volontari che aiutano nella gestione dell’emittente, e questo cambia notevolmente l’impatto che una persona può avere all’interno dell’azienda: nella maggior parte dei casi, parliamo di giovani o giovanissimi, che si approcciano per la prima volta all’ambiente radiofonico, e che spesso dedicano il tempo libero all’emittente.

Questo discorso serve a sottolineare come l’organico di certe realtà non è così ampio da garantire di poter essere ovunque, e su qualsiasi social media. Ogni contatto online infatti richiede uno studio meticoloso del tipo di piattaforma in cui si è, della tipologia di pubblico che si potrebbe intercettare e della tassonomia dei contenuti da realizzare e postare. Insomma, un lavoro vero e proprio che non può essere realizzato massivamente per ogni social media.

Dunque, a nostro modo di vedere, è necessario sempre ponderare la presenza online di un’emittente. In linea generale non c’è un’indicazione precisa, poiché ovviamente tutto dipende dalla mission e dal target di riferimento di un’azienda. Ciò che però va rammentato è che i social media possono essere utili per la diffusione del proprio marchio, più che per accogliere nuovi ascoltatori.

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radio social

Quali social sarebbero ottimi per una radio?

Semplicemente – e in maniera piuttosto prevedibile – la risposta è una soltanto: “Dipende“. Come dicevamo poc’anzi, ogni radio ha una storia a sé, e dunque deve sfruttare le proprie potenzialità e risorse per quelle piattaforme che evidentemente possono dare un risultato importante alla propria azienda.

Chiarito questo aspetto, è d’obbligo dunque essere onesti: non esiste una regola fissa, ogni social media è diverso, ogni radio ha un suo mondo, e riuscire a legarle è molto complesso. Possiamo provare però ad analizzare i social più noti in Italia, tentando di comprendere quali sono le tipologie di radio più interessate a quella determinata piattaforma:

  • Facebook – Il social media più generalista che c’è, è in grado di accogliere tutte le tipologie di radio, in quanto può raggiungere fasce di pubblico di vario tipo. L’unica pecca è che, nel corso degli ultimi anni, ha perso l’interesse di giovani e giovanissimi.
  • Instagram – Una delle piattaforme del momento, in grado di adattarsi anche ai propri competitor. Finora sembra essere uno dei social media più completo per le radio, ma il pubblico più diffuso è composto da adolescenti e giovani adulti.
  • Twitter – Non ha mai trovato un feeling pazzesco con il pubblico italiano, eppure la creatura da poco acquistata da Elon Musk può risultare importante per tutte quelle emittente che fanno dell’informazione, del trash e degli eventi televisivi live la propria forza.
  • Tik Tok – Insieme a Instagram, è uno degli strumenti più in voga del momento, adorato specialmente dai giovanissimi. Intercettare questo pubblico però sembra ancora oggi essere molto complesso, in quanto l’intenzione degli utenti di questo social media assomiglia a una vera e propria evasione dalla realtà.
  • Twitch – Dopo che i numerosi lockdown hanno spinto molte persone a creare dirette Twitch con diversi obiettivi, oggi questa piattaforma sembra poco indicata per il mondo radiofonico, tanto da sembrare un embrione di se stesso.
  • Youtube – Potrebbe essere considerato assurdo, ma in realtà questa piattaforma video può risultare necessaria per l’emittente locale, che attraverso la pubblicazione di notizie video può raggiungere uno specifico pubblico di riferimento oppure diventare la fonte per altre realtà.

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2 commenti su “Le radio sono costrette a essere su tutti i social?”

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