Radio Dancefloor 90s, se il target viene ristretto ancora di più grazie al web

Radio Dancefloor 90s è un’emittente web dedicata prevalentemente alla trasmissione di musica dance degli anni Novanta. Una scelta che mette ancor di più in risalto un nuovo aspetto della radiofonia determinato proprio dalla rete: creare un’iperverticalizzazione marcatissima del proprio pubblico di riferimento. Per capire bene come funziona questa realtà, abbiamo intervistato il direttore, Marco Rossino.

La vostra realtà è verticalizzata principalmente sulla musica, avete un target ristretto agli amanti della musica dance floor 90. Come mai questa scelta?

Radio Dancefloor 90s è dedicata alla musica dance anni Novanta poiché il fondatore è nato, radiofonicamente parlando, all’inizio di quel decennio, acquisendo strada facendo una buona conoscenza musicale in ambito dance. Crediamo che, soprattutto per quanto riguarda le web radio, si debba puntare su un target ben definito per essere facilmente identificabili, creando possibilmente una buona fidelizzazione: in Italia, i numeri sul web (tranne che per poche importanti realtà web radiofoniche) sono ancora ristretti, quindi identità e fidelizzazione sono a maggior ragione basilari.

Secondo te, un format come quello di Radio Dancefloor 90s sarebbe possibile come emittente FM?

Assolutamente si. Il riscontro ed il calore che riceviamo da parte degli ascoltatori potrebbero essere amplificati esponenzialmente con una diffusione h24 in FM.

Ho notato che Radio Dancefloor 90s trasmette anche in FM, in alcune radio locali del nord e del sud Italia. Come sono nate queste opportunità? È una scelta che vi ha ripagato?

Attualmente, sono due le radio locali che veicolano il flusso streaming di Radio Dancefloor 90s nelle ore notturne. Siamo stati contattati direttamente dagli editori che, avendo constatato la bontà del prodotto, hanno chiesto di poterci “ripetere”. Sicuramente, nelle zone coperte da queste due emittenti, il nome di Radio Dancefloor 90s sta ottenendo una visibilità maggiore. Trattandosi di web radio personale senza scopo di lucro, il tutto avviene senza percepire o elargire un compenso.

Verticalizzare la linea editoriale musicale non è una tecnica nuova nella radiofonia ma, con l’avvento del web, si è arrivati a una sorta di iperverticalizzazzione ancora più marcata. Sei d’accordo?

Per una web radio priva di introiti pubblicitari come Radio Dancefloor 90s, la programmazione musicale è basilare ma nel futuro prossimo, grazie alla diffusione di smart speaker come Amazon Echo e Google Home e alla possibilità di presidiarli mediante skills, saranno sempre più importanti i contenuti ascoltabili anche on demand. Proprio per questo stiamo puntando sull’ideazione di nuovi format “speakerati” sempre dedicati alla dance anni 90 ma con sfumature e contenuti diversi.

Quali sono i riscontri di Radio Dancefloor 90s?

I riscontri sono ottimi, riceviamo continuamente attestati di stima da parte degli ascoltatori. Siamo riusciti a creare una buona fidelizzazione (molti utenti ci seguono ininterrottamente da anni): è una condivisione reciproca della passione per la dance anni 90, una grande famiglia. La nostra pagina Facebook è ben animata e nel corso degli anni siamo riusciti ad essere presenti anche in alcuni eventi in discoteca.

Ho visto il vostro palinsesto, è bello nutrito, soprattutto nel weekend. Che tipi di programmi avete? Che tipologie di speaker avete in squadra?

Attualmente, quasi tutti i programmi (autoprodotti ed eteroprodotti) vanno in onda con cadenza settimanale quindi, per evitare un palinsesto “a macchia di leopardo”, abbiamo deciso di concentrarli nel weekend. Durante la settimana, la programmazione è prettamente musicale con tre finestre (pomeridiana, serale e notturna) dedicate alle repliche. Tutte le trasmissioni sono rivolte ovviamente alla dance anni Novanta, ma con sfumature diverse: i programmi mixati sono suddivisi in generi e sottogeneri (techno, underground, dream, progressive, trance, house e commerciale) o per annate.

I programmi speakerati, invece, sono dedicati alle classifiche di quegli anni, al contatto diretto con gli ascoltatori, alle monografie degli artisti e al puro intrattenimento. Inoltre, il clock è scandito da rubriche informative quotidiane: meteo, viabilità, classifica dei libri più venduti, trailer cinematografici. Gli speaker e dj presenti in squadra sono volontari, collaborano a distanza da ogni angolo d’Italia e sono accomunati dalla passione per la dance anni 90. Sono davvero l’anima della radio.

Secondo te, le emittenti nel web sono il futuro della radiofonia italiana?

Il futuro del web si giocherà a casa con smart speaker e domotica e in mobilità con la diffusione della banda ultralarga in contratti flat: sulle automobili sarà possibile ascoltare radio, podcast e servizi streaming, quindi le piccole realtà senza scopo di lucro, per non essere schiacciate da colossi e brand consolidati, dovranno puntare sempre di più su alcuni elementi come identità, fidelizzazione, contenuti, promozione “creativa” e cercare di essere presenti su tutte le piattaforme. La sfida finale sarà ritagliarsi un pezzettino di autorevolezza in un target ben definito.

Consulenza Radiofonica, la professionalità On Air

Intervista a cura di Angelo Andrea Vegliante

Un ringraziamento speciale al nostro media partner webradioitaliane.it.

1 commento su “Radio Dancefloor 90s, se il target viene ristretto ancora di più grazie al web”

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