Il conduttore radiofonico è il biglietto da visita della radio, e in base a come si pone di fronte al microfono potrebbe fare la fortuna o la sfortuna dell’azienda. Per questo motivo la selezione delle voci da mandare in onda è una questione molto delicata, in quanto bisogna tener conto che chi andrà al microfono è la prima “immagine” di raccordo con un ascoltatore. Da qui capiamo già alcune cose, ma poniamo ugualmente la domanda: perché il conduttore radiofonico deve sorridere sempre?
Conduttore radiofonico: in onda sempre con il sorriso
Il conduttore radiofonico lavora con la voce, e senza nessun altro supporto visivo. Ciò rende molto complesso tale lavoro, poiché tutto si basa unicamente su cosa riesce a trasmettere uno speaker. In questo caso, la voce può tradire qualsiasi emozione negativa: rabbia, delusione, tristezza.
Quando ti trovi in un qualsiasi posto di lavoro, non puoi farti condizionare dalle situazioni negative della tua vita privata, e in radio questo concetto è esasperato al massimo, poiché il ruolo ti richiede di parlare a tantissime persone: se trasmetti sensazioni negative, l’ascoltatore cambierà stazione; invece, se sorriderai e riuscirai a mettere da parte i tuoi problemi, otterrai una reazione estasiata da parte di chi ti ascolta, che vedrà nella tua voce una cara amica da poter ascoltare in qualsiasi momento.
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E se il sorriso risultasse finto?
Vale la pena sottolineare che siamo tutti esseri umani: nella vita può capitare un evento che disturbi fortemente la tua quotidianità, e ti rechi una tristezza così profonda da non riuscire a scrollartela di dosso neanche di fronte al microfono. Qui è bene giocare d’astuzia: ciò che ti è capitato potrebbe essere accaduto anche ad altre persone, dunque potresti diventare la voce di conforto per chi, come te, si sente affaticato dalla giornata.
Ad esempio usa la tua tristezza come espediente per chiedere ai tuoi ascoltatori di raccontare storie su un determinato tema, oppure utilizza la tua frustrazione come aggancio per rilanciare una notizia positiva che hai trovato durante la rassegna stampa. Ricordati però di non esagerare: non mostrare tutti i lati della tua vita, non usare il microfono come fosse una seduta di psicanalisi. Attingi il giusto dal tuo bagaglio emotivo per tentare di catturare l’attenzione emotiva del tuo pubblico: se si sentirà coinvolto, ti premierà non cambiando stazione. Anche se non sorridi del tutto.
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