La gestione della scaletta musicale: quanto è importante programmare

La scaletta musicale nel palinsesto radiofonico ha un ruolo importante: ogni canzone è una pedina da poter utilizzare al momento opportuno. La programmazione, quindi, diventa fondamentale. Come gestire e organizzare i diversi brani durante una diretta.

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La musica scandisce i momenti della nostra vita, una colonna sonora perenne ci accompagna nella quotidianità. La radio favorisce questo flusso trovando sempre le corde giuste su cui soffermarsi per stimolare emozioni di qualsiasi tipo: una diretta radiofonica può essere anche un viaggio introspettivo grazie all’apporto musicale che è possibile donare e ricevere nel corso di un programma. La musica, in una radio, rappresenta il colore sull’ipotetica tela di un quadro: l’insieme deve comporre il giusto disegno.

Ragion per cui, nel corso di un programma, la musica deve essere selezionata adeguatamente: la scelta dei brani rispecchia anche la linea editoriale di ciascuna emittente. Un tempo le canzoni da mandare in onda, così come gli artisti da veicolare, li sceglieva lo speaker: oggi, invece, li decide il mercato. La radio è un’azienda e si passano, generalmente, gli artisti più in voga con i brani più ascoltati. In linea di massima.

La musica in radio: il colore sulla tela delle emozioni

Ci sono, però, le eccezioni che confermano la regola: spetta al direttore musicale di ciascuna realtà decidere cosa sia meglio veicolare in un determinato contesto radiofonico. Insomma, la musica deve andare di pari passo con i contenuti: se faremo un talk show radiofonico, verosimilmente selezioneremo brani attuali per offrire una sferzata di contemporaneità alla conversazione. Fra un blocco e l’altro, quindi, ci saranno le hit del momento. Le emittenti affermate hanno già le playlist impostate che rispecchiano una determinata idea di formati. In base, sempre e comunque, alle esigenze delle etichette discografiche.

Nelle realtà più piccole, la musica può essere selezionata in maniera più ampia e meno settoriale: questo consente la ricerca anche di brani non proprio attualissimi. Se vogliamo scomodare la nicchia, dobbiamo affidarci a siti o fonti specializzate che restituiscano i dati opportuni per reperire un determinato brano da mandare in onda: uno dei principali portali sul Web che si occupa di questo è EarOne.

Scelta dei brani: l’importanza della canzone giusta al momento giusto

identità musica tra i servizi alle radio

La piazza telematica musicale per antonomasia dove è possibile rintracciare informazioni, classifiche, aneddoti, curiosità riguardo la musica italiana e internazionale presente. Un vero e proprio archivio da cui attingere: quando abbiamo capito l’indirizzo che vogliamo dare alla nostra trasmissione, è importante curare la rotazione musicale. L’importante è fornire una caratterizzazione, ossia evitare di mettere canzoni a caso senza un criterio di base. Altrimenti si rischia di essere monotoni e poco originali, questo è un rischio che in radio non possiamo – e non dobbiamo correre in alcun modo.

Il consiglio principale è quello di alternare i generi in base ad anno, epoca e situazione. Dobbiamo muoverci abitualmente su più fronti: il coinvolgimento e la curiosità. Andare a ripescare un brano non proprio consueto può essere utile per condurre l’ascoltatore alla scoperta di nuovi orizzonti musicali. Purché poi la novità sia accompagnata da un brano relativamente orecchiabile e conosciuto: così da viaggiare, durante la durata della messa in onda, sul binomio comfort zone-avanguardia e viceversa.

DJ come guida: il Caronte fra le nostre suggestioni nei programmi radiofonici

L’obiettivo è restituire sensazioni nuove: la musica scuote, calma, contestualizza e apre nuove porte nell’animo e nell’immaginazione. Un bravo selezionatore musicale sa essere prima ancora un intenditore e poi un catalizzatore: ovvero colui che conosce, indistintamente, i segreti per aprire – quotidianamente le serrature delle nostre suggestioni più profonde portandole su un proscenio invisibile che prende forma non appena un qualsiasi speaker trova l’intro: la voce si abbassa, il volume si alza e la mente di chi ascolta diventa contenitore di illusioni e sogni. Basta questo, talvolta, per essere felici: un po’ di leggerezza con al fianco un dj all’altezza in grado di agevolare l’imprevedibile premendo il tasto ‘Play’.

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Articolo a cura di Andrea Desideri

 

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