Emergenza coronavirus: le Radio lasciano a casa gli ascoltatori

L’emergenza coronavirus ha fatto piombare l’Italia nella paura. Tra eventi annullati e manifestazioni rinviate, nessuno si sente al sicuro.

Anche le radio hanno reagito all’emergenza pensando alla salute degli ascoltatori che altrimenti avrebbero vissuto momenti di profonda angoscia.

La conseguenza dell’epidemia: niente Super Party

Radio Deejay coronavirus

Tra i primi network ad annullare un evento di grande portata è stata Radio Deejay. Il 25 febbraio sarebbe andata in scena la Super Follow Deejay, la festa di compleanno dell’emittente che avrebbe coinvolto migliaia di ascoltatori e curiosi pronti a presentarsi al Party con una maschera di Carnevale per la concomitanza del martedì grasso. Ma niente c’è stato: l’Alcatraz di Milano è rimasto blindato, nessun accesso dedicato ai sorrisi. Le facce cupe di chi avrebbe partecipato si vedono anche da qui. È stato Linus in persona a comunicare quanto – non – sarebbe avvenuto: “Le notizie di queste ultime ore ci hanno portato a decidere che è meglio rinunciare a un momento così bello e privilegiare la salute di tutti […] È una misura precauzionale […] noi abbiamo il dovere di essere prudenti.” La prudenza, appunto, quella che finora non è mancata agli italiani, seppur moltiplicata per eccesso. Ma come dice un vecchio detto, la prudenza non è mai troppa. Soprattutto in un momento di grande confusione.

Il pubblico resta a casa

Poi venne Radio Italia, appena qualche ora dopo. A seguito delle disposizioni volute dalla Regione Lombardia, l’emittente milanese ha preso una decisione drastica ma coerente col momento delicato: niente pubblico in studio durante le interviste agli artisti. Quella che è una grande opportunità di aggregazione per i fan è diventata un incubo – si spera – destinato a schiarirsi presto. Fatto sta che il provvedimento è stato esteso anche a Radio Italia Live, altro appuntamento di rilievo per la visual. A comunicare la decisione è stato Mario Volanti, fondatore di Radio Italia: “Siamo certi che condividerete con noi e comprenderete questa decisione.” Gli ascoltatori hanno compreso l’eccezionalità del caso e, pur dispiaciuti, hanno fatto marcia indietro rimandando a un altro giorno le attività.

Da Milano a Roma solo andata

Quindi RDS, da Milano a Roma. Premesso che al momento in cui scriviamo, come sappiamo, l’emergenza coronavirus è forte tra Lombardia ed Emilia Romagna per via dei focolai che hanno preso casa proprio in quelle zone, anche da Roma hanno iniziato avviato le precauzioni seppur limitate dalla geografia virulenta. RDS, al pari degli altri network, ha rinviato a un momento di assoluta calma l’incontro con Emma Marrone previsto nello splendido (acusticamente perfetto ndr) auditorium della sede romana che era in programma mercoledì 26 febbraio. Anche perché, parliamoci chiaro, la sede è la Capitale; ma le persone sarebbero accorse da ogni parte della penisola. Quindi giusto così, “a tutela della salute e della tranquillità di tutti.”

Palinsesti modificati e boom delle notizie

Non solo. Molte radio – locali comprese – hanno rivisitato il palinsesto lasciando ampio spazio agli aggiornamenti sul coronavirus. Una scelta logica dovuta alla straordinarietà del fatto. Una scelta che non sorprende gli addetti ai lavori, vaccinati quando si tratta di dover cambiare tutto all’ultimo minuto. A beneficiare della variazione sono stati soprattutto i Giornali Radio che hanno visto triplicare il numero degli ascolti. D’altronde l’informazione viaggia minuto per minuto, ancor di più quando passa dalla radio.

Prevenzione e consulenza per le radio

La cara radio, quindi, si è difesa bene contro il coronavirus facendo la scelta migliore: prevenzione. Come dimostrato dalle grandi emittenti del nostro territorio. Se anche tu credi che la cura più importante per la tua radio sia la prevenzione, vai nella sezione Contatti di Consulenza Radiofonica dove trovi tutte le informazioni utili. Scopri tutti i Servizi e per restare aggiornato resta sintonizzato sui contenuti del nostro blog.

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