Chi fa radio può avere successo con i podcast?

L’avvento dei podcast ha ribadito un concetto già fortemente espresso dalla radio: lavorare con la voce è un mestiere che non morirà mai, ma dimostra un’osmosi tale da adattarsi a ogni tipologia di ambiente. In qualche modo Clubhouse aveva ribadito tale argomentazione, prima ancora le web radio avevano dato qualche barlume di speranza, ma oggi il podcasting lo ha ribadito con veemenza.

Sebbene però parliamo di lavori appartenenti allo stesso ambito, i mondi sopracitati sono diversi tra loro. In particolare la radio e il podcast condividono alcuni aspetti, ma non sono uguali tra loro. Per questo motivo spesso si presume che chi abbia un background radiofonico sia nettamente propenso a ottenere un numero di ascolti impressionante all’interno dell’universo podcasting. Ma sarà veramente così?

Lo diciamo fin da subito: dare un giudizio unanime è pressocché impossibile, visto che la creatività è un lavoro che cambia ogni giorno, e le sue vesti non sono conformabili a una singola idea. Ognuno di noi può produrre un cambiamento che stravolga le regole del gioco, proprio perché lavorare con la creatività significa ridefinire le regole ogni giorno. Per questo motivo, ci limiteremo a comprendere i motivi per i quali la radio potrebbe essere, o non potrebbe essere, l’elemento in più per ottenere successo coi podcast.

Perché fare radio è un elemento imprescindibile per avere successo coi podcast?

Sebbene siano ambienti lavorativi diversi, la radio e i podcast condividono alcuni elementi: la voce, la scelta di un’identità sonora, uno o più conduttori e i format. Componenti che possono descrivere sia un conduttore radiofonico, sia un creatore di podcast. Per questo, avere un background radiofonico può essere utile per il proprio podcast.

A sostegno di questa tesi, possiamo evidenziare una parola: “esperienza“. L’esperienza di uno speaker radiofonico infatti può essere molto utile nel podcasting: la persona ha già dimestichezza con una conduzione, sa già quali materiale deve studiare per l’argomento della puntata e può adattare perfettamente la propria personalità a determinate sonorità sviluppate nel corso della carriera.

Inoltre, un buon speaker radiofonico ha una discreta esperienza con la dizione: non è un elemento imprescindibile coi podcast, ma è sicuramente piacevole ascoltare una voce capace di scandire le parole ed essere chiara in ogni aspetto. Insomma, essere uno speaker radiofonico può concedere strumenti importanti da cui partire per realizzare un proprio podcast.

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differenza radio podcast

Perché essere uno speaker radiofonico non è sufficiente per avere successo coi podcast?

Avere le basi del contesto radiofonico può essere molto utile nel modo di approcciare a un podcast, ma non basta per rendere uno show capace di generare ascolti. In primis perché, prima ancora degli ascolti, un podcast deve attrarre una comunità. Rispetto alla radio, dove il pubblico è sicuramente più variegato in maniera orizzontale, i podcast hanno incrementato il concetto della verticalizzazione: creare uno show destinato a un pubblico ben definito, una nicchia.

Questo dettaglio fa comprendere che lavorare con i podcast richiedono competenze strategiche che non sempre un conduttore radiofonico possiede. Inoltre, un podcast richiede un serio approfondimento di un argomento, cosa che in radio non sempre emerge: anzi, spesso uno speaker è chiamato alla brevitas: dare poche informazioni, ma puntuali e precise.

Con i podcast invece è richiesto saper tenere in pugno l’ascoltatore per più di un minuto e mezzo. Insomma, bisogna avere una capacità oratoria fuori dal comune, che ti permetta di uscire da alcuni schemi fissi imposti dalla radio. E questo non tutti sono in grado di farlo, ma richiede un atteggiamento più ponderato, lento e ricercato che è proprio del mondo documentaristico.

Oltre alle capacità personali però, bisogna anche tenere in considerazione che la scrittura di un format per il podcasting richiede un approccio totalmente differente da quello radiofonico, così come l’identità sonora, la ricerca di sponsor, le tematiche da affrontare e gli eventuali ospiti dello show.

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radio podcast

E quindi, serve conoscere la radio per saper fare podcast?

In questo caso la risposta si basa su un equilibrio di considerazioni. Sicuramente avere una conoscenza radiofonica di livello può aiutare a comprendere appieno alcuni aspetti dei podcast. Avere poi esperienza nella conduzione e nella dizione permette al lavoratore di avere una base solida da cui partire, sapendo già quali passi fare per andare verso una certa direzione.

Di contro però l’esperienza radiofonica non è sinonimo di esperienza di podcasting, in quanto nel mondo digitale entrano in gioco delle variabili che i media analogici non hanno mai compreso fino in fondo. Che tu abbia esperienza o meno, occorre sempre sapersi mettere in gioco, perché avere successo in radio non significa avere successo coi podcast, e viceversa.

Storicamente parlando, questa regola è stata ampiamente dimostrato col dualismo radio-televisione: forte personalità del mondo televisivo non hanno sempre avuto successo in radio, e viceversa. Ciò vale anche quando approcciamo la nostra professionalità ai podcast, poiché parliamo di un medium diverso da quelli noti finora. In conclusione, occorre sempre studiare lo spazio nel quale stiamo avviando il nostro progetto: questo già è un primo passo verso un prodotto di grande spessore e valore.

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